Abbiamo mai pensato che ogni volta che dimostriamo di essere superbi nella vita, siamo simili come a colui che precipitò all’inferno proprio per l’essersi messo al pari di Dio?
Penso che ogni qualvolta cadiamo nel peccato di superbia, non pensiamo a questo altrimenti dovremmo tremare subito dalla paura, e forse non sarebbe un male, proprio perchè almeno faremmo più attenzione alle nostre parole e alle nostre azioni.
Ma purtroppo l’uomo troppo spesso dimentica questo. Ed ecco che anche tra noi “cristiani, credenti, cattolici” troviamo chi è pieno di sè e nonostante sia consapevole che nella sua vita ci siano tante cose che dovrebbero essere cambiate ed esaminate, si sente in dovere e in diritto di giudicare la vita e l’operato degli altri, e lo fa non con umiltà e spirito di servizio ma con molta superbia e spirito di grandezza.
Queste anime sono piccole, sono anime sofferenti ed insoddisfatte ma cercano in un modo o nell’altro Dio.
E allora di fronte a queste anime come ci si comporta? Semplice: come Cristo fa con ognuno di noi. Con molta pazienza e dolcezza. Ma soprattutto con molta preghiera.
Impariamo da Gesù che è “mite e umile di cuore” e sicuramente anche noi saremo in grado di essere simili a lui e diversi dal nemico.